L’arrivo di un fratellino
L’arrivo di un fratellino o di una sorellina è un grandissimo cambiamento per tutta la famiglia, rimette in discussione gli equilibri trovati e rimescola un po’ le carte.
Chi però “subisce” l’arrivo di un pargoletto senza averlo consapevolmente deciso è il fratello maggiore, che almeno inizialmente, non sarà felicissimo di dover dividere gli spazi, ma soprattutto la mamma e il papà con un cosino urlante e poco utile, che gli invade casa e neanche gioca con lui 😉
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Quello che è importante fare in questi casi, quando si avvicina l’arrivo di un fratellino, è aiutare il bimbo a capire che l’amore non si divide, ma si moltiplica, lasciandogli però i suoi tempi e aiutandolo a verbalizzare le emozioni. Gelosia, rabbia, paura, stupore sono sentimenti del tutto normali che il bambino può provare, non facciamoci intimorire.
Spesso queste emozioni sono rivolte ai genitori e non al piccolo. Questo perché il fratello maggiore vede sparire l’esclusività avuta fino ad allora, rabbia per dover dividere il tempo con quel cosino urlante che si è intrufolato nella sua vita, senso di inferiorità dato dalla paura di non essere stato abbastanza per mamma e papà.
Cosa fare quindi?
Accogliamo questi sentimenti, verbalizziamoli e parliamo con il bambino, cerchiamo di ritagliare del tempo esclusivo per fare delle attività soli, coinvolgiamolo nella cura del piccolo, senza però caricarlo di troppe responsabilità.
Coinvolgiamo il più grande facendoci aiutare a cambiare il pannolino, a fare il bagnetto, rispondiamo alle sue domande, ma evitiamo frasi del tipo “ormai tu sei grande”, “mi raccomando comportati da fratello maggior”e o ancora “cerca di capire”. In questo momento non si tratta di essere grandi né di capire, ma di comprendere e accettare una situazione.
L’arrivo di un fratellino
Non pretendiamo la condivisione dei giochi sempre. Noi condivideremmo proprio tutto tutto con qualcuno? Fosse anche la persona più importante al mondo. Lasciamo i loro tempi e i loro spazi, lasciamoli sperimentare, intervenendo solo se ci accorgiamo essere necessario il nostro aiuto, per dare uno spunto su come agire anche in situazioni simili che si ripresenteranno.
Non facciamoci vedere sopraffatti, ma anzi conteniamo ciò che lui esprime e restituiamoglielo ridimensionato.
La rabbia, cosi come tutte le emozioni non vanno annullate ma affrontate e farlo insieme è sicuramente meno pesante per il bambino. Non sono capricci, scenate, ma sono il linguaggio che lui utilizza per esprimere il suo bisogno di essere rassicurato.
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Le eventuali regressioni sono normali, può capitare una pipì a letto, un maggiore bisogno di sonno condiviso ecc.
Le regressioni possono essere date dalla perdita della routine e dal periodo destabilizzante che si sta vivendo. Vanno lette come un bisogno del bambino di sentirsi accolto e protetto, di ritornare indietro dove lui si ricorda essere stato al sicuro. D’altronde anche noi adulti quando siamo impauriti e confusi, cerchiamo quella che è una protezione che arriva dal passato, si pensi alla torta di mele che faceva la nonna o l’aver bisogno di un abbraccio forte che ci avvolga dopo aver fatto un incubo.
Facciamoci come sempre aiutare dai libri che spiegano situazioni quotidiane, come in questo caso l’arrivo di un fratellino, in un linguaggio semplice e che permettono al bambino di proiettare ciò che sente nei personaggi della storia e vivere attraverso loro determinate cose vedendone le soluzioni.
Qui ve ne consiglio alcuni: libri su emozioni e sull’arrivo del fratellino.
Fate un bel respiro, andrà tutto bene. Niente sensi di colpa. L’amore non si divide tra due bambini ma si moltiplica ❤
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